Il progetto del ponte sul fiume Ete Vivo, che separa Porto San Giorgio da Marina Palmense (frazione di Fermo) è finalmente realtà. I due comuni, Fermo e Porto San Giorgio, hanno presentato il progetto durante un incontro cittadino presso Marina Palmense. Si prevede la realizzazione di una pista ciclopedonale sul lungomare di Porto San Giorgio, lunga 965 metri, un ponte ciclopedonale sulla foce del fiume Ete Vivo, che divide le due città, per 120 metri di lunghezza e la costruzione di una pista ciclopedonale nella località di Marina Palmense, per 415 metri. I comuni sperano di ottenere il finanziamento regionale (circa un milione di euro) previsto da un bando, la cui scadenza è stata prorogata al 21 marzo (originariamente era prevista per il 19 febbraio). L'opera tanto attesa da tutti potrebbe finalmente coronare il sogno di unione tra i comuni: difatti, nella zona di Marina Palmense, sede di diversi camping, i turisti devono automunirsi per poter raggiungere Porto San Giorgio o, comunque, se vogliono muoversi a piedi o in bicicletta, percorrere il tratto della rotonda autostradale. L'opera architettonica, complessivamente lunga 1 km e mezzo, parte da Porto San Giorgio, sul lungomare sud, poco dopo l’inizio dello spartitraffico centrale della carreggiata. Il tratto ciclopedonale, dalla larghezza prevista di 7,5 metri, andrebbe a ridurre il marciapiede che nella zona è abbastanza largo fino allo chalet Duilio, dove termina il marciapiede. Fino al porto la pista ciclopedonale, la cui larghezza prevista per questo tratto è quattro metri, verrebbe a sottrarre i parcheggi che si trovano lungo la recinzione esterna dell’area portuale. Il percorso proseguirebbe verso sud, costeggiando da un lato il porto e dall’altro il parcheggio, già in funzione, che potrebbe essere utilizzato come scambio bici/auto. La pista prosegue a cavallo delle due sponde del fiume, per arrivare, e qui terminerebbe il chilometro e mezzo, fino a Marina Palmense, nella zona dei Camping. Questi due ultimi tratti sono larghi 5,50 metri.
Gli uffici tecnici dei due comuni hanno collaborato a quattro mani per raggiungere lo scopo: per Fermo hanno partecipato il dirigente Alessandro Paccapelo, l’architetto Marina Rita Marcantoni, l’ing. Mauro Fortuna, il geometra Geremia Iommetti e il perito industriale Emanuele Bianchini, mentre a Porto San Giorgio, invece, l’avvocato Carlo Popolizio, l’architetto Sauro Censi e l’ingegnere Stefano Sisi si sono occupati della parte burocratica.
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