La nostra storia

Una città con solo tre lati, perché il quarto è quello del mare, quello che apre all’infinito, all’avventura, alla novità, all’accettazione delle diversità, che diventa inclusione.

La storia di Porto San Giorgio è intrecciata con quella di Fermo e viceversa.

Dopo essere stato il porto della città di Fermo ai tempi dell'antica Roma, e dopo i “secoli bui” dell’Alto Medio Evo, in alcuni documenti il Castrum Firmanorum iniziò ad essere denominato Castel San Giorgio, diventando una fortezza a difesa del porto e dell’entroterra.

Una delle prime date certe è il 1164 quando l’agglomerato passa sotto il controllo del Capitolo dei Canonici del Duomo (agostiniani di spiritualità). L’ordine viene direttamente dall’imperatore tedesco Federico Barbarossa, cui occorre obbedire. Qualche anno dopo, le sue truppe, comandate dall’arcivescovo Cristiano di Magonza, metteranno a ferro e fuoco il territorio.

Dopo il sangue e le violenze, Fermo rinasce e con esso le sue terre a mare. Anche il porto riprende vigore. Gli scambi commerciali sono numerosi: verso est vanno le eccedenze agricole, dai porti della Dalmazia arrivano legname, sale, lana pelli. E pietre. Quella d’Istria servirà a costruire la facciata del Duomo di Fermo.
E, sempre dal mare, arrivano le imbarcazioni della potente Venezia, polo egemone dell’Adriatico.

I decenni che seguono sono scanditi dalla ricerca dell’autonomia da Fermo.

Sono anche i secoli dell’intenso scambio culturale con le sponde opposte dell’Adriatico. Siamo ormai nel XV secolo. Dall’area veneta, arrivano i fratelli Crivelli, Carlo e Vittore. Carlo dipingerà uno stupendo Polittico che quattro secoli dopo, ospitato in una chiesa sangiorgese, verrà “smembrato e disperso in vari musei del mondo”. 

Un anno importante è il 1741 quando la Congregazione Fermana stabilisce che la comunità di San Giorgio sia considerata un centro distinto da Fermo con il diritto di eleggere i suoi consiglieri e i suoi magistrati. E’ la nascita definitiva di Porto San Giorgio.

Negli anni successivi, dopo una breve riannessione a Fermo (1815), nel 1816 la cittadinanza ottiene dal Governo pontificio l’indipendenza definitiva dalla città del Girfalco. I decenni successivi saranno caratterizzati da un profondo sviluppo artistico, turistico e culturale, fino ad arrivare ai tempi più recenti, in cui Porto San Giorgio diventa la riviera del buon vivere, con turisti vi arrivano da ogni parte d’Italia e anche d'Europa.